Ecco a voi una selezione delle foto dei nostri concerti.
Il Maestro Gregorio ha ricomposto un repertorio di brani probabilmente suonati da questi musicisti, ai quali era stata promessa la libertà, in cambio della loro performance musicale. Il giorno dopo, la metà di loro fu mandata alle camere a gas.
La storia dei Ghetto Swingers! Come per scongiurare il destino che li ha colpiti, l’orchestra de “il Jazz e la Shoah” suona le loro partiture, rende omaggio alla memoria di coloro per i quali la musica ha rappresentato, rappresenta e rappresenterà sempre un atto di resistenza. Questo è il potere universale della musica!
Un concetto unico nel suo genere che attraverso la storia di due musicisti jazz ebrei, di diapositive e filmati di repertorio sottolinea il paradosso tra la musica gioiosa degli anni 20 (suonata al campo di concentramento di Theresienstadt) e la desolazione della Shoah.
Il Maestro Gregorio ha ricomposto un repertorio di brani probabilmente suonati da questi musicisti, ai quali era stata promessa la libertà, in cambio della loro performance musicale. Il giorno dopo, la metà di loro fu mandata alle camere a gas.
Il “Jazz e la Shoah” presenta un concerto che è un viaggio attraverso le vite dei musicisti jazz ebrei permettendo di affrontare un tema cosi doloroso con un pizzico di leggerezza.
Questo spettacolo significa anche affrontare uno shock: di fronte a questa musica inebriante, c’è lo sterminio ma anche la forza della vita. Angelo Gregorio è certo di una cosa: quella musica risuonata è una memoria risvegliata e rinvigorita.
Il Maestro Gregorio ha ricomposto un repertorio di brani probabilmente suonati da questi musicisti, ai quali era stata promessa la libertà, in cambio della loro performance musicale. Il giorno dopo, la metà di loro fu mandata alle camere a gas.
Tutti questi standard musicali iconici di quella musica ruggente erano un tempo suonati da un’orchestra che i nazisti ricrearono nel campo del ghetto di Theresienstadt, un campo di propaganda che fu anche l’anticamera della “Soluzione Finale”.